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Memorial "Fabio Casartelli"

  • Lidia Riva
  • 18 lug 2017
  • Tempo di lettura: 4 min

SABATO 15/07/17 GIOVANISSIMI - ALBESE CON CASSANO - 22 MEMORIAL FABIO CASARTELLI. Nel Gs Alzate Brianza Fabio Casartelli aveva mosso i suoi primi passi nel mondo del ciclismo. Allora era poco più d’un bambino e oggi proprio il Gs Alzate – in collaborazione con la fondazione che porta il suo nome, ha organizzato ad Albese con Cassano l’edizione numero 22 del Memorial Fabio Casartelli riservata alla categoria Giovanissimi.

La corsa si sviluppa lungo un circuito chiuso della lunghezza di 1100 metri. I giovanissimi oggi anticipano la Mediofondo che si disputerà Domenica 16 luglio gara che vuole ricordare Fabio Casartelli che vinse la medaglia d'oro olimpica a Barcellona 1992 e morì in seguito ad una caduta lungo la discesa del Colle di Portet-d'Aspet durante il Tour de France nel 1995. Con le parole di Lance Armstrong ricordiamo questo ragazzo: "Nella tappa di Limoges mi trovai a pedalare come non mi è mai più capitato. Le emozioni di quel giorno restano le più forti che io abbia mai provato in bicicletta. Ero spinto da una forza mistica. Quel giorno Fabio pedalava con me". "Mi capita spesso di ripensare a Fabio. Di lui mi è rimasto il ricordo fresco di un uomo intelligente, di una persona che sprizzava voglia di vivere e di atleta di grande talento. Era diverso. Da colleghi in bicicletta c'eravamo forse incontrati in altre occasioni, ma il primo ricordo preciso risale all'Olimpiade di Barcellona 1992. Io mi presentai con grandi ambizioni. Puntavo molto al titolo olimpionico e invece quel giorno vinse Fabio dopo una gara straordinaria. Aveva il fisico e la testa per le gare di un giorno. Andava forte un po' dappertutto ed era veloce. Velocissimo. Poi il destino ci portò a far parte della stesse squadra. Ci trovammo nella Motorola alla fine del 1994. Ricordo benissimo i nostri incontri nei raduni. Lui parlava poco, ma era facile trovare una grande sintonia. Così al Tour, in quel Tour del 1995. Io ero in camera con Yates, lui faceva copia con Peron. Le nostre giornate erano popolate di sogni. Eravamo un po' tutti sognatori in quell'epoca. Fabio voleva vincere una tappa. Voleva confermare il suo talento. Io volevo fare almeno altrettanto. Ma quel giorno, nella discesa del Portet D'Aspet lo vidi a terra. Io ero arrivato dalle retrovie, ero in fondo al gruppo mentre lui era in buona posizione. Ho ancora davanti agli occhi la sua posizione rannicchiata. Io rallentai di colpo, come si fa, automaticamente quando si vede un compagno a terra. Erik Breukink, che era accanto a me mi disse, non aspettarlo .. Non torna più in sella.. il suo tour è finito.. Non vidi il sangue, pensai che si fosse rotto qualcosa, ma niente più. Mi ritrovai in un gruppetto, ricordo che c'era anche Vanzella, quando passò un motociclista e ci disse che Fabio era morto. Sul momento non diedi credito. Non potevo credergli. Non volevo credergli. Nessuno di noi disse nulla. Nessuno ebbe il coraggio di dire nulla. La squadra, in corsa, non ci disse nulla. Poi, subito dopo l'arrivo della tappa ci convocarono sul motorhome e ci diedero la notizia. Ci chiedemmo se era giusto continuare. Io ero aperto. Non volevo tornare a casa.ma non volevo nemmeno continuare. Ci fu un meeting tra tutti noi della squadra. Sembrerà strano, ma ebbe una grande influenza su tutti noi Willy Balmat, un tipo che per natura è un opinion leader. Lui ci invitò a continuare per ricordare Casartelli con il nostro mestiere. Lo stesso sostenne Peron che aveva sentito Annalisa la moglie di Fabio. A quel punto era chiaro a tutti noi che avremmo dovuto continuare. Ed era chiaro a me che avrei dovuto vincere una tappa per dedicargliela. E così avvenne che nella tappa di Limoges mi trovai a pedalare come non mi è mai capitato. Le emozioni di quel giorno restano le più forti che io abbia mai provato in bicicletta. ero spinto da una forza mistica. quel giorno Fabio pedalava con me. Ci sono giorni in cui ti senti bene, altri meno bene. Quel giorno ero in un'altra dimensione. Nel momento stesso in cui ho attaccato ho capito che non mi avrebbero più ripreso. Hennie Kuiper veniva da me continuamente per dirmi: vai Lance hai 30", poi ora sono 40".. Ad un certo punto lo guardai dritto e gli dissi: Hennie, fammi un favore non dirmi più nulla. Nessuno oggi puo' riprendermi. Era chiarissimo in me che Fabio mi stava mettendo le ali. Le emozioni di quegli ultimi chilometri restano indescrivibili e accompagneranno per sempre il ricordo che ho di Fabio! Prefazione del libro "Il mio Fabio ..." Oggi la nostra Società ha partecipato a questa gara riservata alla categoria giovanissimi. E' risultata alla fine delle gara la vincitrice in virtu' di tutti i piazzamenti ottenuti nelle varie categorie. Vittoria nella categoria G1 con Riccardo Carzaniga. Massimo Sava è vincitore nei G2 dove il costa ottine pure la seconda posizione con Paolo Panzeri, il terzo con Federico Casiraghi e pure il quarto con Martino Golinelli, nono Martino Agostino.

Altra serie di piazzamenti nella categoria G3 questi i risultati: 2° Giacomo Agostino, 3° Matteo Vitali, 5° Marco Brivio, 6° Stefano Brambilla 7° Daniele D'Addato.

Nei G4 quinto posto di Riccardo Fumagalli. La categoria G5 ottiene un terzo e quarto posto rispettivamente con Tommaso Pozzi e Simone Pica, settimo Simone Panzeri.

In G6 si conferma grande atleta la nostra Pavesi Marta che conquista il quarto posto alle spalle di Barbuto Riccardo (GS Alzate), Matteo Fiorni (Cicli Fiorin) e Alessandro Dante (idem), seguono al settimo posto Santamaria Riccardo e al non Savini PierSilvio

Patenza della cat. G3

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